Il primo dicembre io esco a vado a votare CONTRO.
CONTRO i froci.
Perché i froci non esistono in natura, come la plastica, gli occhiali e gli aerei.
È una cosa contro dio e contro natura. Se dio avesse voluto che volassimo avremmo tutti avuto un biglietto aereo o ci avrebbe regalato un aereo alla nascita. Per questo io non prendo più l’aereo e non sono frocio né niente.
Ed è una malattia, lo sapete? I froci sono malati. Sì sì sì. E la malattia si cura così li possiamo picchiare. Pure i malati di tubercolosi gli dai due ceffoni e non hanno più la malattia, perché è colpa loro se hanno avuto la tubercolosi. Eh sì.
E sapete cosa? Io voterò CONTRO anche perché quella signora tanto elegante ha detto con una bella voce tranquilla (con le manine congiunte) che dobbiamo votare CONTRO i froci, sapete, eh? Perché lei crede in dio, lei è una vera credente. E in nome di dio MAI sono state compiute violenze. E se lei crede in dio allora è così e basta, è di sicuro nel giusto.
Persino Gesù ha detto Ama il prossimo tuo. Tranne se è frocio! Altrimenti ti piacerà e pure tu diventerai frocio.
E ricordate. È una malattia!
(Domani andrà a votare PRO la Croazia peggiore, l’esatto opposto di quella che avevo incontrato a Bruxelles. Per questo domani voterei CONTRO. Il testo non è mio, ma la mia traduzione di questo spassoso intervento in croato di Ivan Šarić.)